Nadia Teresa Mazzocchitti, in arte urbanKofa, nasce a Berna (Svizzera). È suo nonno, pittore e amante dell’Impressionismo, a trasmetterle sin da bambina l’interesse per le arti visive, in particolare per la pittura ad olio. Dopo aver vissuto in diversi paesi, nel 2010 arriva a Berlino. Il forte impatto con l’arte contemporanea e urbana di questa città la porta a dipingere per la prima volta con una bomboletta e influenzata dalla corrente di post graffitismo, si immerge nel mondo della Street Art ed assorbe l’influenza di street artists provenienti da tutto il mondo. Mentre Berlino la influenza con il post graffitismo, la Sardegna, dove si trasferisce nel 2015, la influenza profondamente con le tradizioni. Le sue donne, ritratte sino a quel momento più in forma giocosa, diventano quasi intangibili, dando ai suoi dipinti murali e alle sue tele un linguaggio di intima intonazione. Le piace non svelare tutti i dettagli della donna ritratta, coprendo spesso il volto, quasi a proteggerla dal svelarsi completamente al spettatore, aggiungendo gesti, simboli e colori di diverse culture e tradizioni, dando spazio a fantasia ed interpretazione. I suoi lavori sono ispirati da temi di attualità mondiale, dall’Impressionismo e dalla multiculturalità dei paesi in cui ha vissuto, lavorato e viaggiato.
Nadia Teresa Mazzocchitti, aka urbanKofa, was born in Bern (Switzerland). It was her grandfather, painter and lover of Impressionism, who transmitted her since she was a little girl interest in visual arts, especially in oil painting. After having lived in several countries, she arrives 2010 in Berlin. The strong impact with the contemporary and urban Art of this city leads her to paint for the first time with spray cans and influenced by the current of Post Graffiti, she immerses herself in the world of Street Art and absorbs the influence of street artists from all over the world. If Berlin influences her with Post Graffiti, Sardinia, where she moves in 2015, deeply influences her with traditions. Her women, portrayed until then in a more playful way, becomes almost intangible, giving at her murals and canvases a language of intimate intonation. She likes to not reveal all details of faces, often covering them, as if to protect them from revealing themselves to the viewer, adding gestures, symbols and colors of different cultures and traditions, giving space to imagination and interpretation. Her works are inspired by global current issues, by Impressionism and by the multiculturalism of the countries in which she has lived, worked and traveled.